Una delle possibili etimologie del nome della Città “eterna” si fa risalire all'antica lingua degli Oschi, “Ruma”.
La parola stava per “colle”, oppure per “zinna” (in italiano: “tetta”). La dea Rumina o Ruma, si narra, era una “zinnona” indigena, protettrice dei lattanti e degli armenti, ed aveva un sacello in riva al Tevere proprio presso il fico detto ruminale. Sotto l'ombra del fico, nella stagione calda, ruminavano i buoi, mentre i pecorari andavano al sacello della dea, ad offrire latte.
L’introduzione del culto di questa divinita’ femminile, rappresentata da una donna molto formosa e/o dotata di molti seni, segna il passaggio alla stanzialità delle popolazioni europee.
Mentre agli albori dell’esperienza umana sulla terra, si adattava meglio una divinità che si manifestava magicamente, (spesso rappresentata nelle pitture rupestri come il grande toro, che favoriva la fortuna nella caccia e nella raccolta di radici, frutti e tuberi), in seguito si adottò a protezione e rappresentazione del sacro la dea dell’abbondanza e della fertilità, più gradita ad una popolazione che iniziava la pratica della coltura dei campi e dell’allevamento degli animali.
Nella valle del Tevere si rintraccia il culto della dea RUMA già 6000 anni fa, una dea generosa come sempre e’ stata la citta’ di ROMA, che nasce da questi popoli e questa cultura. Uno dei segni che contraddistingue ancora oggi la vocazione di accoglienza della città sono le sue fontanelle, chiamate affettuosamente dai romani“nasoni”.
"Ruma" è il titolo del secondo cd, che segue quello di esordio "Roma, lo senti er Ponentino?" e che ci ha accompagnato per centinaia di spettacoli tenuti nelle strade e nelle piazze di Roma e non solo.
Il nostro lavoro in questi anni è cresciuto, come è cresciuto il pubblico incontrato nelle strade. Questo ci ha dato un tipo di popolarità concreta e sincera, intessuta di reali relazioni con le persone, cosè come accadeva nella vita di quartiere qualche tempo fa. Il nostro lavoro di recupero e diffusione della cultura romana consiste nel ridonare, attraverso le nostre voci, gli antichi suoni, espressione di una cultura fondata su valori semplici ed essenziali.
La multiproduzione
La multiproduzione è una forma semplice di produzione basata sulla cooperazione. Nel corso degli anni abbiamo cercato di sviluppare una relazione tra noi e il nostro pubblico rispetto un percorso di recupero e ricerca sulla cultura romana. Durante il periodo di ricerca accogliamo le segnalazioni di temi, testi e canzoni proposte dai nostri multiproduttori. Durante il periodo di registrazione, attraverso la vendita di tessere al costo di un CD, condividiamo i costi di produzione con coloro che vogliono partecipare al progetto e renderlo possibile. Intendiamo, così, superare la divisione tra chi produce e vende un prodotto e chi lo compera e lo consuma. I due ruoli venendo a coincidere, generano una esperienza di consumo consapevole e partecipativo.
Studio di registraziopne: O.A.S.I. studio
Masterizzato da: Reference Mastering Studio
Progetto grafico: V. Castellani
Roma, Multiproduttor@, Stradabanda, Trastevere e l’Ansti storici, Rina la trasteverina, Aurelio per i suoi racconti, Lavinia per la speranza di un mondo migliore, tutti i fratelli e le sorelle sulle strade del mondo alla ricerca di un sogno e autenticità, tutti/e coloro che nella strada e non solo ci hanno sostenuto e stimolato al recupero della cultura romana e a tutti/e quelli/e che ci hanno preceduto in questo percorso e a quelli/e che lo proseguiranno.
L. Pagliani (chitarra)
R. Bellatalla (contrabasso)
P. Montin (clarinetto)
M. Giuliani (mandolino)
M. Cooper (dobro)
X. Rigaut (armonica)
M. Supnik (tromba e trombone)
S. Forti (sassofono)
StradaBanda (banda)